Leggere il testo fino in fondo

No, dico, altrimenti è come giudicare un libro dal titolo, o peggio dalla copertina (perché quella ce la mette l’editore e non l’autore).

In merito al materiale bellico inviato dal Governo italiano all’Ucraina ho sentito esclamare qualcuno che così facendo si ripudia l’articolo 11 della costituzione. Ma chi l’ha detto e lo pensa non ha mai letto quell’articolo e non conosce la storia che sta dietro a chi la Costituzione l’ha scritta.

Perché non è vero che “l’Italia ripudia la guerra”, invece è vero che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.” (art. 11)

A meno che si interpreti l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia “una controversia internazionale” (invece si chiama guerra), inviare armamenti all’Ucraina non è contro la Costituzione. Anzi. Chi l’ha scritta (la Costituzione italiana, compreso l’art. 11), la guerra l’aveva fatta. L’aveva fatta contro chi aveva usato la guerra come strumento prima contro la libertà dell’Etiopia e dell’Albania, e poi contro il resto dell’Europa liberale.

Fermarsi alle prime tre parole dell’articolo 11 (che non sono seguite dal punto, e nemmeno dalla virgola), è sbagliato. Come giudicare un libro dal titolo. O dalla copertina.

Posso capire l’invito a non inviare armi al governo di Zelenskyy da parte di chi fino a ieri chiedeva “un mezzo Putin in cambio di due Mattarella” (probabilmente considerava l’uccisione dei giornalisti scomodi o degli avversari politici – o della loro condanna al carcere – un difetto trascurabile di quell’affascinante dittatore), ma sentirlo dalle fila della Sinistra no, non lo capisco.

Sarò analfabeta. E analfastorico.