Mo acsè

Nel febbraio di quest’anno la vincita di un concorso letterario ha portato alla pubblicazione di un estratto di una mia opera. Il fatto mi ha colpito, al punto di decidere di rendere disponibile al pubblico, attraverso il Burone della Maranella e Amazon, tutto ciò che ho scritto.

E’ stato impressionante vedere uno dietro l’altro i romanzi e le raccolte dei racconti che sono usciti dalla mia testa. Non mi ero mai fermato a contarli. Sono quindici.

Nello stesso tempo è successo un altro fatto: mi sto dedicando a una formidabile distrazione, e poiché non riesco a fare più di una cosa per volta so che ora si aprirà una fase di pausa con la scrittura (in precedenza era già successo fra il 2011 e il 2016). Dato che alla mia età il tempo passa in fretta e l’energia comincia a diminuire (mia figlia e mia moglie dicono candidamente che mi sto rincoglionendo), non so se questa sarà una pausa o la fine di un ciclo. Di sicuro, appena sentirò di avere approfondito a sufficienza la distrazione che ora occupa la mia mente comincerò di nuovo a scrivere, perché scrivere ha scandito la mia vita, e ha fatto di me la persona che sono.

Ma perché quest’operazione di rendere disponibile al pubblico ciò che ho scritto?

Anni fa, l’ho già detto sulle pagine di questo sito, mi sono distaccato dall’idea della pubblicazione.

E allora, di nuovo, perché tutto questo?

Ci ho pensato, e ho trovato la risposta.

Ripensandoci ora, ciò di cui ho più sentito la mancanza in questi anni di scrittura è stato non trovare un compagno di viaggio, uno scrittore con la mia sensibilità, il mio passo; perciò la scrittura, accanto al lato esaltante della creazione, ha comportato una dimensione di solitudine. Non solo quella bella che ti permette di concentrarti e creare, ma anche quella brutta che ti dice che stai camminando da solo. Eppure io mentre scrivevo non mi ero mai sentito solo, perché avevo la speranza di incontrare qualcuno che mi somigliasse. (La speranza fa sempre la differenza.)

Ora che mi fermo il senso di mancanza è più intenso. Forse questo scrittore vive in un tempo sfasato al mio: il passato o il futuro. Nel secondo caso magari mi troverà un giorno quando io non ci sarò più, proprio su queste pagine. Invece, se questa persona se ne è già andata, scrivere sarà stato un modo di essermi mantenuto fedele alla sua mancata amicizia; e pubblicare ciò che ho scritto la manifestazione di tale fedeltà. Non so se sia logico sentirsi fedeli a una mancanza, ma questa cosa mi appartiene.

Oppure, questa persona che scrive esiste proprio ora, e il Burone della Maranella e i libri su Amazon sono un muretto su cui una parte di me rimane seduta in sua attesa. Lei magari mi si siederà vicino e io la riconoscerò al volo, così in una lingua inventata le dirò: “Be’, qurum’ tal?”. E lei sicuramente mi risponderà: “Mo acsè”.

Eco (1999, 2017)

Il barattolo di pelati e la bambina figlia del mondo (2002)

Dialogo di pesce con umani (2006)

La storia più bella (2006)

Quattro (2008)

Napolisi (2009)

Il drago di Cesenatico e altre storie così (2009)

Il Mondo di Perlisso (2010)

Blu (2016)

Manuale di scrittura per disadattati (2018)

La persona informata sui fatti e altri racconti (2018)

Quattro novelle sulle figure piane (2019)

Vita e opere di Alfredo Focner (2019)

Differente (2020)

La donna che scrive (2021)