Una questione di narrativa

L’altra sera, parlando con Bande à part dell’anno appena passato abbiamo enumerato le cose nuove che ci erano successe, cosa che si è svolta molto velocemente, visto che da parte mia l’unico fatto degna di nota era il trasferimento in un luogo di lavoro molto più vicino a casa, e da parte sua l’aver terminato la raccolta di racconti e novelle Sotto la pioggia cattiva. Così siamo passati a parlare di qual era l’avvenimento eclatante del 2024 e per tutti e due, immediatamente, è stato chiaro che si trattasse di un fatto di cronaca avvenuto in giugno, qui in Italia, in provincia di Latina. Un bracciante agricolo, un immigrato irregolare, si era amputato il braccio lavorando a un macchinario e il suo datore di lavoro l’aveva caricato su un furgone per scaricarlo davanti a casa, con il braccio amputato in una cassetta per la frutta. Il bracciante era poi morto.

A parte l’episodio agghiacciante ci ha colpito il fatto che nessuno di noi due ricordasse il nome dell’uomo. Il cognome sì, Singh, ma trattandosi di un indiano è un cognome diffuso, dire Singh è come dire il signor Rossi. Ovviamente siamo andati a cercare il nome su internet e quando l’abbiamo letto io ho esclamato, Ah, sì, è vero, si chiamava Satnam, mentre Bàp proprio l’aveva dimenticato.

Questa è la prima cosa a cui abbiamo pensato ricordando quell’avvenimento: non ci ricordavamo il nome di Satnam Singh.

Però ci ricordavamo il dettaglio del braccio amputato scaricato di fianco all’uomo ancora vivo, nella cassetta della frutta, e soprattutto la notizia che la moglie chiedendo disperatamente aiuto ai vicini, gridava: “Marito tagliato!”.

Non ci ricordavamo nemmeno il nome del titolare dell’azienda, Antonello Lovato, che rileggendolo io ho esclamato ancora una volta, Ah, è vero! perché anni fa ho lavorato con uno molto in gamba che aveva lo stesso cognome. Invece nessuno dei due ricordava il nome della ditta (Agrilovato), ma tutti e due abbiamo ricordato che la notizia più importante, quella che aspettavamo di conoscere mentre seguivamo le vicende di quella tragedia, era a chi vendeva i suoi prodotti quella ditta. A quale grossista? E poi lui a quale catena di distribuzione? 

Ecco, questa notizia noi saremmo ancora molto lieti di leggerla. Perché ci riguarda.

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